Edilizia Smart ed economia circolare: un futuro capace di ripensare gli spazi
L’innovazione bussa alle nostre porte e lo fa attraverso gli appuntamenti mondiali più importanti. Il percorso verso il futuro è iniziato e, pur se non è ancora chiaro come ci arriveremo, strizza l’occhio all’economia circolare ed a un mondo più sostenibile. Il CES, conclusosi da pochi giorni a Las Vegas, pur non spalancando davanti a noi scenari tecnologici rivoluzionari, conferma, però, alcune certezze su quanto stia accadendo nel mondo dell’Hi Tech. Il prossimo futuro vedrà certamente ancora di più questi termini riecheggiare nella vita di ogni giorno: 5G, AI, human-robot, AR, VR, automotive, health, resilienza e security. Molto meno certo è come questi termini entreranno nella nostra vita quotidiana e come cambieranno le nostre abitudini poiché mancano ancora le killer application in grado di rendere presente questo futuro. Ed è qui che si apre una sfida importante per le industrie e anche per il nostro Paese poiché, in questa convergenza e ibridazione di digitale e reale, potrebbe giocare un ruolo importante proprio l’Italia per le sue caratteristiche distintive capaci di farci tornare a partecipare ad una nuova rivoluzione industriale non solo da consumatori ed importatori, ma anche come provider ed esportatori. Presente al CES con 49 startup il nostro Paese è, secondo il sondaggio condotto dalla Consumer technology association (Cta), alla 25esima posizione fra i paesi capaci di creare innovazione, una classifica che (considerando criteri che vanno dalla libertà alla diversità di etnie presenti, dalla banda larga al capitale umano, fino agli investimenti in ricerca e sviluppo) vede l’Estonia sul gradino più alto del podio, seguita da Svizzera, Finlandia, Usa, Singapore e Regno Unito.
Ritornando ai termini sopra citati la rivoluzione del 5G è stata la vera protagonista di questa edizione del Ces, “una promessa molto più grande di qualsiasi cosa abbiamo mai visto con la tecnologia wireless”, come l’ha definito il ceo di Verizon, Hans Vestberg, in un tweet. La strada per arrivare al 5G non è lineare, ci potrebbero essere soluzioni di passaggio prima di arrivare all’applicazione concreta del nuovo protocollo di comunicazione wireless, ed, infine, potrebbe esserci una evoluzione always on che risolva i problemi delle applicazioni evolute in ambienti a maggiore densità. Il 5G dopotutto renderà possibili connessioni continue finora impensabili che faranno perdere centralità allo smartphone distribuendo intelligenza nell’ambiente che circonda l’uomo. La costruzione delle smart cities, delle smart factories, delle smart grid passa da qui.
Da Las Vegas a Bolzano, stavolta per il Congresso Internazionale di “Klimahouse” il filo conduttore è ancora una volta il concetto di Smart, per fare chiarezza stavolta sui molteplici significati che il termine assume nel campo dell'edilizia, dalla pianificazione urbana, alla progettazione dell'edificio e dei materiali da costruzione. Il convegno intende fare il punto sui progetti già realizzati, analizzando cosa ha funzionato e cosa è ancora migliorabile con l’obiettivo di spiegare quali esperienze possano essere replicabili su progetti simili in futuro, come ad esempio quella del progetto Europeo Sinfonia (un’iniziativa complessa e ambiziosa che coinvolge Bolzano e la città austriaca di Innsbruck con l’Agenzia CasaClima come partner). La grande mostra che si svolgerà il 23, 24 e 25 gennaio vedrà la partecipazione anche, tra gli altri, di Thomas Rau, architetto visionario dell'economia circolare, Gideon Maasland di MVRDV, uno dei progettisti del rivoluzionario quartiere dell'Amsterdam Valley, che ha visto nascere un bosco verticale rivoluzionario dal punto di vista sia urbanistico sociale sia ambientale, e infine Amanda Sturgeon, che negli Stati Uniti ha lanciato un protocollo di certificazione per le case che si rigenerano da sole.
Edilizia ed economia circolare, quindi, ossia una connessione non scontata, ma fondamentale: per il presente e, sempre di più, per un futuro capace di ripensare gli spazi urbani a partire dal recupero dei materiali. Non solo design, dunque, ma un approccio a tutto tondo capace di influenzare in positivo la qualità e lo stile di vita dei cittadini. L’abitare del futuro non può, infatti, prescindere dal tema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti. Una necessità che va ripensata e integrata nella realtà domestica come un passo essenziale nell'ottica di un approccio olistico alla sostenibilità. Ed ecco, dunque, che l’analisi dei dati riguardanti la raccolta differenziata in Italia diventa fondamentale per individuare risorse disponibili e campi di utilizzo per soluzioni innovative, capaci di facilitare il rapporto di ciascun cittadino con le buone pratiche di sostenibilità quotidiana.
Quando si parla del termine Smart nel caso di materiali ci si riferisce ad un prodotto che deve saper contribuire all'efficienza energetica delle costruzioni, avere un’impronta ambientale sostenibile, partecipare e aumentare il comfort interno e garantire un buon rapporto tra costi e benefici. Ne è una particolare prova la “Home That Runs on Dunkin” abitazione di poco più di 25 metri quadrati costruita su un rimorchio per un facile trasporto in Massachusetts alimentata completamente da fondi di caffè riciclati dell’omonima multinazionale. Ennesimo esempio di come l’economia circolare possa essere al centro di progetti sempre più all’avanguardia e originali, in grado di riutilizzare in modo intelligente gli scarti, rendendoli materia prima per produrre energia sostenibile. A fronte di tali considerazioni, architettura e design, da sempre specchi e contenitori dei comportamenti di vita dei cittadini, non possono esimersi dal diventare settori chiave dell’economia circolare. Pena, la mancata buona riuscita di un modello di sviluppo e di gestione a spreco zero.